Considerato uno dei più maestosi edifici della città, fu costruito a cavallo tra il ‘600 e il ‘700 per volontà di Giovanni Rasponi, all’epoca vescovo di Forlì, e dal fratello, il conte Giuseppe, per rimarcare l’importanza della loro famiglia – i Rasponi – all’interno della società ravennate di allora. Benché questa casata fosse stata protagonista assoluta dello scenario politico ed economico locale tra il ‘500 e l’800, la costruzione del palazzo si rivelò per certi versi anacronistica e sproporzionata, e coincise con l’inizio del declino del loro potere in città. Dopo diversi passaggi di mano e sfortunate vicende, nel 1944 l’edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti che causarono la perdita di molte delle decorazioni interne. Nell’immediato dopoguerra fu impiegato con finalità diverse finché, tra il 2011 e il 2014, fu oggetto di un radicale intervento di restauro (grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) che lo hanno riportano agli splendori di un tempo. Oggi ospita alcuni uffici del Comune di Ravenna, e i suoi spazi vengono utilizzati per mostre, concerti, congressi, matrimoni ed eventi culturali